5 Aprile, 2017

Glossario della plastica

Le parole chiave nel mondo della stampa su plastica.

A

Additivo: sostanza chimica che vengono aggiunte a dei prodotti plastici per migliorarne le caratteristiche.

B

Biodegradabile: proprietà dei materiali plastici di esssere decomposti dalla natura, tramite funghi e batteri per mezzo di una reazione enzimatica, consentendo il mentenimento dell'equilibrio ecologico. In alcuni casi vengono aggiunti ai materiali plastici degli addittivi per consentire il processo di decomposizione.

C

Cloruro di Polivinile: PVC: per PVC intendiamo una sostanza chiamata cloruro di polivinile, conosciuta anche con il termine di polivinilcloruro. Ne sentiamo spesso parlare perché si tratta di una tipologia di plastica che risulta essere tra le più consumate nel mondo ogni giorno. Si tratta principalmente di un materiale rigido ma con una particolare caratteristica che gli permette di essere modellato e plasmato. Proprio grazie a queste caratteristiche viene considerato uno dei materiali indiscutibilmente più sicuri. Deve però essere tenuto e conservato a temperatura ambiente, diversamente se esposto a fonti di calore diventa estremamente pericoloso perché emette diossine e altre sostanze nocive.

P

PET, polietilene tereftalato: Indicato con la siglia PET, ma anche  PETE, PETP o PET-P, il  polietilene tereftalato polietilentereftalato, fa parte della famiglia dei poliesteri, ovvero ottenuto per un processo di condensazione, ed è una resina termoplastica in grado di aumentare la temperatura composta da ftalati adatta al contatto alimentare, ovvero sostanze generalmente poco solubili in acqua ma diversamente  solubili negli oli e poco volatili che si presentano in linea generale liquidi incolori.

Poliossimetilene: Noto anche con i nomi commerciali di DelrinKepitalKematal e Ertacetal, il Poliossimetilene è un polimero cristallino, ovvero una molecola formato da catene in cui si ripetono gruppi molecolari e  caratterizzata da specifici elementi e da una struttura ben definita e precisa, che conferisce al composto una reattività tipica e simile a quella di altri composti contenenti lo stesso gruppo. Questo rende ilpoliossimetilene una materia plastica molto resistente e dai costi decisamente molto contenuti.

Polipropilene: conosciuto anche con il termine di "prolipopilene", ha caratteristiche di diversa tatticità. Dal punto di vista commerciale ha una buona abrasione e resistenza termica. Interessante sono i vari passaggi che portarono alla conoscenza del prolipopilene: in Italia la produzione iniziò nell'industria Montecatini e successivamente Montedison e da qui ne derivò un grande successo. Dopo diversi passaggi ed accurati lavaggi per eliminare i residui di catalizzatore, si ottiene il prodotto finale pulito che conosciamo come pellets.

Politene: Il politene, conosciuto anche come polietilene, è il più comune fra i materiali che si riferiscono alla plastica. Lo potete anche trovare indicato con la sigla "PE". Si tratta di una resina termoplastica,  con ottime proprietà isolanti e di stabilità chimica. Si presenta in due soluzioni:  solido trasparente (forma amorfa) o bianco (forma cristallina).

PMMA (polimetilmetacrilato): La sigla PMMA indica il polimetilmetacrilato cioè una materia plastica formata da polimeri del metracrilato di metile, un liquido incolore, infiammabile, irritante, dall'odore caratteristico e dall'acido metacrilico, un composto organico incolore. La sua caratteristica è quella di essere trasparente più del vetro stesso, tanto che viene comparato alla fibra ottica per la sua qualità di trasparenza. Più o meno contiene le stesse proprietà della fibra ottica anche se in proporzioni diverse.

PP WOVEN: il tessuto in polipropilene è una fibra meno inquinante del nylon e del poliestere, in quanto non prevede l’utilizzo intensivo di acqua e sostanze chimiche.

PVDF polivinildenfluoruro: conosciuto anche come PVDF, si propone con ottime caratteristiche di resistenza chimica, in particolare contro l'aggressione degli acidi. Il PVDF è  solubile in solventi polari, resiste ai raggi ultravioletti e agli ossidanti. È usato per fabbricare guarnizioni, tubi in pressione, componenti per pompe, valvole. Il suo utilizzo è anche idoneo per realizzare componenti di apparecchiature medicali, termosanitarie ed in campo alimentare. È anche utilizzato per alcune pratiche di laboratorio. Ha un costo decisamente elevato rapportato alle sue notevoli caratteristiche  di resistenza elettrica  il quale lo rendono un materiale di largo impiego. Grazie alla sua particolare fibra trova utilizzo anche negli altoparlanti.