5 Aprile, 2017

Glossario della carta

Le parole chiave nel mondo della stampa su carta.

A

Accoppiata: carta prodotta unendo tra loro due o più strati di carta per creare lo spessore e la qualità che si desiderano.

Accoppiato con adesivo: qualità di carta o cartoncino formata da strati incollati tra loro.

Allungamento: elasticità di un foglio di carta quando viene sottoposto a trazione

Amido: usato come additivo interno o superficiale per fornire maggiore resistenza alla carta.

 

B

Bank: carta bianca o colorata senza legno, di bassa grammatura usata per la corrispondenza e la copia dattiolgrafica.

Biodegradabile: 

Bucciatura: superficie granulosa su una carta patinata o stampata che ricorda la buccia d’arancia.

 

C

Calandrata: carta levigata con il passaggio attraverso una serie di cilindri denominati “calandra”, operazione che di solito avviene nella seccheria della macchina per fabbricare la carta.

Calandratura: Operazione meccanica con cui si compatta il foglio e si migliorano le caratteristiche superficiali, costituita sostanzialmente da pressione, deformazione combinata del foglio e dei rulli ricoperti, temperatura.

Caliper: spessore della carta misurata in micron (1000 micron = 1mm)

Caolino: argilla bianca usata come additivo e riempitivo nella carta e nella patinature.

Carta a manomacchina: imitazione della carta fabbricata a mano prodotta in una macchina con tamburo creatore.

Carta asciugante: carta con grande capacità assorbente, usata per asciugare l’inchiostro in eccesso.

Carta autoricalcante: carta rivestita su uno o due lati con un’emulsione di sostanze incolori e oli per trasferire chimicamente le immagini da un foglio a un altro senza ricorrere alla carta carbone.

Carta bibbia: carta opaca per la stampa, usata per bibbie e dizionari, di 50g/m².

Carta bipatinata: Carta patinata sulla quale sono stati applicati uno o più strati di patina su entrambi i lati. Per la produzione di una carta bipatinata per stampa rotooffset, dove sono richiesti elevati gradi di bianco ed elevate resistenze meccaniche, si utilizza un impasto di pura cellulosa.

Carta bond: qualità di carta solitamente fabbricata a mano per carte intestate o moduli.

Carta Bristol: carta spessa a 6 punti o più con peso di base tra le 90 e le 200 libbre. Usata per prodotti come schede indice, cartelline per documenti ed espositori.

Carta carbone: carta molto leggera, usata per eseguire più copie di un documento, rivestita su un lato con una mistura di nerofumo e un veicolo di sostanze chimiche.

Carta cast coating: carta monopatinata caratterizzata da un lucido e da un liscio elevati ottenuti per mezzo della patinatura cast coating, impiegata generalmente per la realizzazione di etichette, manifesti, confezioni alimentari.

Carta con contenuto di cotone: tipo di carta che utilizza tessuti e linter di cotone, di solito per applicazioni sulle carte intestate.

Carta esente da acidi: carta prodotta in modo da avere un pH neutro, che la rende più resistente e meno soggetta a ingiallimento.

Carta glassina: carta impermeabile ai grassi realizzata con polpa chimica e fibre battute.

Carta greggia: carta che non è stata bianchita, che presenta una colorazione marrone chiaro.

Carta illustrazione patinata: tipo di carta fortemente calandrata con rivestimento a base di gesso o caolino.

Carta kraft: Carta caratterizzata da una resistenza e tenacità notevoli (in tedesco “kraft” significa forza), che le sono attribuite partendo dalla cellulosa alla soda o al solfato a fibra lunga. Si tratta di uno dei prodotti cartari a più largo impiego del settore del confezionamento e dell’imballaggio. Si presenta di colore avana, ma può essere imbianchito per renderlo più pregiato, a sfavore, però, della resistenza. La carta kraft viene utilizzata per la produzione di sacchi multistrati, perché molto resistente alla trazione e allo strappo, e per l’imballaggio di quei materiali che devono essere protetti dall’umidità.

Carta lucida: carta che ha subito un avanzato trattamento di calandratura su una supercalandra. Vapore e pressione vengono applicati per rendere lucida e levigata la carta e conferirle una riflessione della luce ancora più uniforme.

Carta marcata: Carta sulla cui superficie, durante la fabbricazione, è stato impresso un profilo o un disegno. In fase di produzione queste carte vengono sottoposte al passaggio tra due rulli rivestiti da appositi feltri che imprimono la texture. La finitura superficiale in bassorilievo è realizzata all’uscita della stessa, quando l’impasto è ancora acquoso (60% acqua). La marcatura può essere fatta su un lato o su entrambi, e diminuisce al diminuire della grammatura.

Carta martellata: carta la cui superficie è incisa da sottilissime battuta irregolari. 

Carta matt: carta opaca rivestita di caolino senza finiture lucide o brillanti.

Carta patinata: Carta o cartoncino con un rivestimento di pigmenti minerali tenuti insieme da un adesivo (chiamato “patina”), applicato su uno o entrambi i lati. Il processo viene chiamato patinatura e la scelta dei componenti determina il grado di liscio, il lucido, l'opacità e la stampabilità della carta, oltre alla resa cromatica degli inchiostri.

Carta per cancelleria: carta con una speciale filigrana e goffratura usata per prodotti di cancelleria.

Carta per copertine: carta pesante usata per le copertine di cataloghi, brochure, libri o biglietti da visita.

Carta per edizioni: tipo di carta adatta per la produzione libraria.

Carta per etichette: carta patinata su un solo lato, usata per l’applicazione di etichette. 

Carta per giornali: qualità relativamente bassa su cui vengono stampati i giornali. E’prodotta principalmente con pasta meccanica e fibre riciclate.

Carta per offset: foglio di carta non patinata particolarmente adatta alla stampa offset.

Carta per registri: carta di grande longevità (circa 100 anni). Ha un’ottima ritenzione del colore ed è priva di acidi e di lignina.

Carta pergamin (o glassine) carta lucida trasparente usata per le finestre delle buste e nelle borse fotografiche.

Carta riciclata: carta prodotta da pasta di carta vecchia. Quest’ultima viene cotta in sostanze chimiche e ricomposta in pasta dopo la de-inchiostrazione.

Carta supporto: carta non trattata e senza rivestimenti.

Carta velina: Carta leggera e più o meno trasparente - fino quasi alla trasparenza completa - con cui vengono avvolti alcuni articoli per preservarli da graffi o contaminazioni. E’ il caso, per esempio, delle scarpe, di alcuni capi di abbigliamento e di alcuni prodotti alimentari sfusi, che sono avvolti nel la carta velina prima di essere inseriti nel contenitore principale, scatola o pacco.

Carta vergata: Carta la cui superficie è stata trattata con un rullo ballerino coperto da linee parallele a distanze uniforme (le linee impresse sono, in realtà, delle filigranature). La vergatura conferisce al prodotto un tocco di classe e ricercatezza. Questa carta si riconosce per un effetto chiaroscuro ben visibile in controluce, ovvero per la trama che in orizzontale è costituita da striature che si chiamano “vergelle“ e in verticale da righe più o meno vicine dette “catenelle”.

Carta xerografica: carta fabbricata per l’uso nelle fotocopiatrici e nelle stampanti laser. 

Cartapesta: Materiale da costruzione formato da un pezzo di carta, a volte rinforzato da tessuto, legato insieme a una pasta bagnata di colla o amido. Gli oggetti realizzato con la cartapesta si indurisce quando si secca e rimane leggero pur essendo resistente.

Carte sintetiche: carte prodotte con materiali sintetici invece che naturali, come ad esempio il Tyvek®.

Cartoncino 100% cellulosa: tipo pesante di cartoncino a un solo strato prodotto su una macchina continua per la fabbricazione della carta usando cellulosa al solfato. 

Cartone ondulato: Cartone realizzato con una combinazione di due fogli di carta, chiamati copertine, incollati a un foglio interno denominato ondulazione. Questi tre strati di carta sono assemblati in modo da conferire all’insieme una maggiore resistenza rispetto a quella di ogni singolo strato.

Cartone pieghevole: sagoma fustellata e incolleta, conservata per il successivo montaggio. 

Cast coated: carta patinata ed essiccata su un cilindro levigato per una finitura ad alta brillantezza.

Cellulosa al solfato: processo alcalino. Pasta della carta ottenuta da blocchetti di legno cotti a pressione in una soluzione di soda caustica e solfuro di sodio. Nota anche come cellulosa kraft.

Cellulosa al solfito: processo acido. Pasta della carta ottenuta da blocchetti di legno cotti a pressione in una soluzione di bisolfito di calcio.

Cellulosa tecnica: pasta ottenuta cuocendo il legno in presenza di agenti chimici, che eliminano la maggior parte delle sostanze non cellulosiche. 

Cilindro ballerino:  nella fabbricazione della carta, il cilindro che genera gli effetti di vergatura, velatura o filigranatura.

Collatura: Procedimento in cui gelatina, resina amido o altre sostanze sintetiche sono aggiunte alla carta per fornirle resistenza all’assorbimento di umidità. Se le sostanze sono aggiunte nella tinozza della pasta si parla di collatura interna. Dopo la formazione del foglio, può avvenire la collatura in superficie (applicata sulla superficie) o la gelinatura (immersione in un bagno).

Colla di resina: collante aggiunto alla carta per renderla impermeabile all’acqua.

Contenuto di umidità: il valore di umidità nella carta varia, di solito, tra il 5 e l’8%.

Controfibra: in senso perpendicolare alla direzione in cui sono disposte le fibre della carta. E’ sempre meglio piegare la carta lungo la direzione delle fibre che in controfibra.

 

D

Densità: rapporto tra il peso e il volume della carta. Una carta ad alta densità presenta un rapporto elevato tra peso e volume.

Direzione di macchina: la direzione in cui si dispongono le fibre della carta.

Direzione trasversale: la direzione perpendicolare delle fibre della carta che, rispetto alla direzione di macchina, la rende meno resistente e più sensibile ai cambiamenti legati all’umidità relativa 

Dummy: un campione realizzato a mano con carta non stampata per mostrare l’esatto formato, la forma, il peso e l’aspetto generale di un prodotto stampato prima della produzione. 

 

E

EFC: carta la cui pasta viene sbiancata senza ricorrere a cloro elementare.

Essicazione ad aria: procedimento di essicazione della carta che utilizza aria calda fatta circolare attorno al foglio per conferire una finitura resistente e ondulata.

Essicazione in macchina: processo di essicazione della carta della macchina per fabbricare la carta, in contrapposizione all’essicazione ad aria dopo che la carta è stata rimossa dalla macchina.

 

F

Fascia: striscia di carta che avvolge fogli sciolti, stampati o chiude scatole.

Filigrana:  immagine impressa durante le formazione della carta dal cilindro ballerino nella sezione a umido della macchina. Può essere vista tenendo il foglio impresso esposto alla luce.

Finitura: termine che indica le caratteristiche di superficie della carta.

Finitura antique: carta con finitura ruvida, ma con superficie di buona stampabilità, usata principalmente nella stampa di libri.

Finitura satinata: finitura che conferisce alla carta una superficie levigata, lucida e leggermente goffrata.

Finitura wove: foglio con impressione effettuate da un cilindro ballerino coperto da un filo di tessuto. 

FSC: Forest Stewardship Council. Associazione mondiale che certifica le pratiche forestali sostenibili.

Fustella: utensile o insieme di filetti metallici fissati su un supporto piano o cilindrico atti al taglio e all’eventuale cordonatura di carta o cartone. 

 

G

Goffratura: Impressione sulla carta di un disegno decorativo in rilievo. La goffratura è realizzata facendo passare il foglio o il nastro continuo attraverso la luce di appositi cilindri in una calandra goffratrice. Il cilindro superiore è di acciaio inciso con il disegno desiderato, mentre il cilindro contrapposto è costituito da materiale fibroso comprimibile. L’operazione viene realizzata a secco, una volta che la carta è già stata prodotta e si possono ottenere carte monogoffrate su un solo lato, o goffrate da entrambi i lati. La carta goffrata non può essere stampata in tipografia e rotocalco, a causa dell’insufficiente grado di liscio.

Grado di bianco: la capacità della carta di riflettere la luce misurata con uno strumento che emette una speciale luce blu calibrata.

Grado di liscio: Struttura superficiale della carta, chiamata anche finitura. Viene misurata in base al tempo richiesto da un dato flusso di aria per attraversare le superfici di un campione di carta e uno strato di vetro ottico piatto in condizioni standard.

Grammatura: Termine del sistema metrico per indicare il peso di carta o cartone: la misura usata è il peso di un singolo foglio di un metro quadrato, espresso in grammi per metro quadro (g/m²). E’ un metodo ottimo in quanto il valore non varia a seconda del formato dei fogli.

 

I

Impasto: Nella fabbricazione della carta, indica la pasta bagnata prima che sia inserita nella macchina per produrre la carta, o durante i processi di fabbricazione prima della formazione del foglio: l’impasto è formato all’incirca da acqua al 99% e di fibre all’1%.

Ingiallimento: Trasformazione causata dall’età che colpisce tutte le fibre vegetali. L’ingiallimento è particolarmente evidente nelle carte in pasta meccanica e solo alcune ore di esposizione alla luce del sole sono sufficienti a provocare l’ingiallimento.

 

L

Lato feltro: lato della carta non a contatto con la tela meccanica nella macchina per la fabbricazione della carta. Il lato feltro, o superiore, è quello preferito per la stampa, perché contiene una quantità maggiore di materiali di carica.

Lato tela: lato di un foglio di carta vicino alla tela nella macchina per la fabbricazione della carta. Rispetto al lato feltro è solitamente meno levigato. 

Lignina: materiale non cellulosico che si trova nel legno e in altre piante; la sua presenza nella carta la rende meno resistente e più soggetta a scolorire se esposta alla luce.

Liner: tipo di cartone utilizzato come componente del cartone ondulato. 

Lisciata a macchina: Carta che è stata calandrata nella macchina per la sua fabbricazione, ma non effettua il passaggio nella supercalandra per un’ulteriore levigatura e lucidatura. Ha un buon volume e viene spesso usata per la manifattura dei libri.

 

M

Marchio NAPM per carta riciclata: il marcio della National Association of Paper Merchants per poter considerare riciclata la carta. In particolare, una qualità di carta deve contenere almeno il 75% di fibre riciclate.

Materiale di carica: materiale, come il caolino o il carbonato di calcio, aggiunto per rendere la carta più levigata e aumentarne l’opacità.

 

N

Naturale: termine per indicare carte dal colore simile a quello del legno, chiamate anche crema o avorio.

 

O

Ondulazione: tipo di arricciamento della carta che verifica quando i bordi del foglio in una pila assorbono umidità che la parte centrale non può assorbire, oppure quanto i bordi rilasciano l’umidità che invece rimane nella parte centrale.

Opacità: proprietà della carta che riduce il trapasso ottico della stampa. Una carta con bassa opacità è più trasparente.

 

P

Pasta: legno ridotto a una consistenza pastosa per essere trattato nei processi successivi per la fabbricazione della carta. Può essere meccanica, chimica o una combinazione di entrambe.

Pasta chimica: pasta ottenuta eliminando un’ampia porzione di materie non cellulosiche tramite trattamenti chimici.

Pasta di latifoglie: pasta ottenuta da alberi decidui (fibre corte), che assicura una buona qualità di stampa e conferisce alla carta elevato spessore, compressibilità e buona opacità.

Pasta di legno meccanica: pasta preparata con procedimento meccanico, usata per la produzione di carta da giornali e pubblicazioni varie.

Pasta meccanica: pasta ottenuta da vari materiali grezzi, soprattutto legno, interamente attraverso mezzi meccanici.

Pasta semi-meccanica: pasta ottenuta eliminando i componenti non cellulosici dal materiale grezzo per mezzo di trattamenti chimici.

Patinatura in macchina: l’applicazione della patinatura alla carta nella macchina per la fabbricazione della carta in cui viene prodotta.

Patinatura lucida: patinatura della carta che genera un’alta riflessione della luce e un aspetto luminoso. Le patinature lucide diminuiscono l’assorbimento d’inchiostro, dando vita a un eccellente contrasto e definizione cromatica.

PCF: Process Chlorine Free. Indica fibre riciclate, sbiancate con compositivi privi di cloro. Le carte PFC non possono, comunque, essere considerate completamente prive di cloro perché non si può conoscere il processo di sbiancatura effettuato dal contenuto riciclato.

PCW: Postconsumer Waste (scarto post-consumo). Materiali raccolti dal consumatore finali e riciclati. E’ la forma preferita di materiale riciclato perché attenuta la pressione dell’uomo sulle foreste, risparmia acqua ed energia e alleggerisce gli interramenti di rifiuti dagli scarti.

Plastificazione: Trattamento che consiste nell'applicare, ad un supporto cartaceo o altro materiale compatibile, un materiale plastico lucido o opaco tramite collante e pressione. Può essere necessario per aumentare la resistenza del supporto. Abbellisce e protegge lo stampato.

Porosità: proprietà della carta che consente la permeabilità all’aria, fattore importante per stabilire la penetrazione dell’inchiostro.

Pressa: Durante la fabbricazione, il nastro di carta passa attraverso una serie di rulli chiamati “presse”, per rimuovere l’acqua nella sezione a umido e per levigare e livellare la superficie del foglio nella calandra o per applicare alcuni trattamenti superficiali nella “size press”.

Pressa collante: sezione della macchina per fabbricare la carta in cui vengono applicati specifici trattamenti sulla superficie del foglio per conferirle particolari proprietà.

Pressata a freddo: superficie della carta con una leggera trama prodotta pressando il foglio rifilato tra cilindri freddi.

Punti di spillo: piccoli fori sulla carta causati da sottili particelle di materie estranee presenti sulla superficie durante la fabbricazione della carta. Quando questa viene calandrata, le particelle vengono schiacciate e producono il buco. 

Punzonatura: impressione eseguita sul materiale per facilitarne la piegatura. 

 

R

Raffinazione: trattamento meccanico delle fibre per conferire loro le caratteristiche necessarie alla fabbricazione della carta.

Resistenti all’umidità: carte prodotte con l’aggiunta di una resina durante la fabbricazione. Mantengono un’apprezzabile resistenza meccanica dopo essere state immerse nell’acqua. 

Resistenza all’abrasione: livello di resistenza di una carta a continui sfregamenti o raschiamenti.

Resistenza alla trazione: la capacità di un foglio di resistere alla tensione. La carta ha una maggiore resistenza nella direzione delle fibre.

Resistenza allo strappo: forza parallela al piano del campione di carta richiesta per produrre uno strappo sulla superficie; la carta ha spessore e formato prestabiliti e viene testata in condizioni standard.

Resistenza interna: misura della resistenza interna di carta e cartoncino. Un legame interno basso potrebbe portare a un distacco del caolino dalla carta quando vengono usati inchiostri viscosi ad alto tiro.

Rivestita con film: qualsiasi tipo di carta che presenti una leggera patinatura. 

Rugosità superficiale: caratteristica finitura grezza della carta che la consente di assorbire rapidamente l’inchiostro. 

 

S

Sbiancante ottico: colorante che viene aggiunto alle fibre o applicato alla superficie della carta sulla pressa collante per aumentare la sua brillantezza. 

Seccheria: sezione della macchina per fabbricare la carta in cui la carta viene essiccata, calandrata e bobinata.

Senza legno: Pasta e carta che contengono poche o nulle fibre meccaniche. Ciò implica che le fibre sono trattate chimicamente, eliminando la lignina (che lega le fibre nell’albero) e rendendo il prodotto più puro, bianco e resistente. Il termine non designa, comunque, carta o pasta ottenute da materiali diversi dal legno.

Sfrangiature della carta: arricciamenti dei bordi della carta, creati da un getto d’aria o da un flusso di acqua durante la sua manifattura.

Sigillatura a caldo: rivestimento adesivo per la carta che agisce tramite l’applicazione di calore.

Speratura: Grado dell’uniformità nella distribuzione delle fibre in un foglio di carta. Una distribuzione uniforme è definita speratura chiusa, mentre una irregolare viene detta speratura nuvolose. La speratura influisce sull’assorbimento dell’inchiostro e quindi sulla qualità dell’immagine stampata.

Stampabilità: proprietà della carta che influiscono sulla sua capacità di supportare le immagine impresse in macchina di stampa.

Stampo: forma ritagliata in metallo per la fustellatura.

Supercalandra: macchina usata per conferire alla carta una superficie molto levigata facendola passare attraverso una serie alternata di rulli di metallo o rivestiti, che ruotano ad alte velocità ed esercitano una forte pressione. 

 

T

Taglio al laser: l’impiego di un raggio laser per far dissolvere la carta creando tagli di estrema precisione. 

TFC: Totally Chlorine Free. Pasta della carta che viene sbiancata senza usare cloro di nessun tipo

Telatura: disegno di superficie della carta realizzato tramite goffratura che conferisce al supporto l’aspetto di una tela di lino.

TMP: pasta termomeccanica, prodotta trattando al vapore i blocchetti del legno prima e durante la raffinazione, che presenta maggiore resistenza e duttilità rispetto alla pasta meccanica. 

Traslucidità: proprietà della carta che le consente di trasmettere le luce senza essere trasparente.

Tutta colla: carta trattata con molta carica per aumentare la sua resistenza all’umidità. 

V

Velino: carta molto resistente, di buona qualità, color crema o naturale prodotta per imitare la pergamena in pelle di vitello.

Vergature: le linee impresse sulla carta vergata dalle vergelle, sottili fili metallici che scorrono paralleli alla direzione delle fibre.